domenica 16 aprile 2017

IL BAMBINO CHE VOLÒ SULLE PENTIME di Tommaso Di Brango


Era bello, per Teresa Marescalchi, uscire di casa con in braccio suo figlio Luigi. Aveva partorito da due mesi e non appena metteva piede fuori dall’uscio si ritrovava attorno tutte le signore di via Scacchi che volevano vedere la creatura avvolta tra le fasce. Aquino, un tempo, era così: poche strade, l’amore di mamma e papà e l’attenzione di tutto il vicinato. Un giorno, però, accadde una cosa che Teresa non avrebbe più dimenticato.
Un anziano in bicicletta, infatti, andò per errore a sbattere contro la giovane donna che riuscì a non perdere l’equilibrio ma vide con orrore suo figlio Luigi sfuggirle dalle braccia e precipitare in fondo alle Pentime, il piccolo burrone che costeggia via Scacchi. Il signore le si avvicinò costernato con l’intenzione di scusarsi ma lei non si accorse per nulla della sua presenza e gridò con forza il nome di suo figlio mentre, con occhi lacrimanti e spalancati, guardava in fondo al burrone.
Luigi, molto probabilmente, non poté comprendere le grida di sua madre mentre cadeva. Di certo, però, lo scombussolamento subito lo spinse a piangere a dirotto, perché si ritrovò tutto d’un tratto a passare dalla calorosa quiete dell’abbraccio materno ai venti freddi che quel giorno spiravano sotto le Pentime.
Teresa fu raggiunta da suo marito Giovanni Raio, che lavorava a giornata per Fernando Sfangari ed era stato avvertito di quel che stava accadendo, e con lui si incamminò alla base delle Pentime. Erano entrambi terrorizzati da quel che si aspettavano di vedere, ma non potevano fare altrimenti: bisognava almeno recuperare il corpicino di Luigi per dargli la giusta sepoltura.
Quando giunsero sul posto, però, si trovarono di fronte a qualcosa di incredibile. Tra i cespugli, infatti, ebbero modo di ritrovare loro figlio che piangeva a dirotto e si agitava come un forsennato ma, grazie a Dio, era sano e salvo. Il vento gli aveva gonfiato le fasce in cui era avvolto rallentando la sua caduta e trasformandola in un lento e delicato planare.
Da quel giorno Luigi diventò, per tutti, il Zompa-Pentime.  

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