sabato 13 maggio 2017

VIA DELLA LIBERTÀ di Paolo Secondini

Agli inizi degli anni Sessanta del XX secolo, via della Libertà, per noi ragazzi, era il luogo tranquillo di giochi appassionanti. Vi transitava un numero esiguo di automobili, per lo più Seicento, qualche Giardinetta, Millecento, Cinquecento “Topolino”, e – ricordo – mai nessuna vi era parcheggiata (oggi la situazione è parecchio diversa). In quella via ci sentivamo davvero liberi: liberi dal pericolo e dall’ingombro delle auto; liberi di esprimere appieno noi stessi giocando a pallone, a guerra francese, a chiapperello, a nascondino, a guardie e ladri, e soprattutto scorrazzando, senza mai stancarci, sugli amati monopattini.
Erano, questi, i nostri rudimentali mezzi di locomozione (che Antonio il falegname, bontà sua, ci costruiva gratuitamente, nei momenti in cui non era oberato di lavoro), fatti con materiale di scarto: due piccole tavole grezze poste ad angolo retto e poggianti su cuscinetti a sfera.
Con un piede sul monopattino e l’altro che, scalciando indietro, spingeva sulla strada, facevamo girare i cuscinetti i quali, scorrendo sull’asfalto, producevano un rumore stridente, continuo, che alla lunga diventava per molti insopportabile.
Spesso accadeva, specialmente nei caldi meriggi d’estate, che quando un adulto si abbandonava al sonno – la classica pennichella dopo pranzo , veniva destato, con grande fastidio, dalle nostre corse su quei trabiccoli infernali.
Non mancava chi, affacciandosi alla finestra o sulla porta di casa, inveisse contro di noi a gran voce, e accusasse i nostri genitori di non averci educati a dovere, senza affibbiarci, all’occorrenza, una buona dose di scapaccioni o di cinghiate.
Ma la nostra non era cattiveria né, tanto meno, mancanza di rispetto nei confronti di nessuno. Il nostro comportamento, solo in apparenza da veri monelli o scapestrati, era dovuto, più che altro, a una gioia istintiva, unica, immensa, a una grande vivacità che né le minacce né le lusinghe avrebbero mai imbrigliato…
Via della Libertà!
Quanto tempo è passato da allora! Quanti ricordi di momenti felici, spensierati, come anche di amici oggi scomparsi! Quanta nostalgia di quella via assai cara, in modo particolare, a noi ragazzi; quella via che, perlomeno ai nostri occhi, pare non sia, attualmente, più la stessa!

 

 

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