Il vecchio Beppe Merollo se ne stava
seduto, per gran parte del giorno in estate, all’ombra d’una quercia secolare,
a breve distanza dal suo casolare di campagna e al margine d’una stradina
bianca e polverosa.
A una svolta di questa, in pieno
sole, di tanto in tanto appariva un uomo o una donna che, a piedi o in
bicicletta, tornava da Aquino. Beppe, allora, si toglieva la pipa di bocca e,
col suo roco vocione, proferiva un cordiale “buongiorno!”, oppure, con gesto vistoso della mano, faceva segno al
passante di avvicinarsi.
Conoscevano tutti il Merollo, come
pure il suo desiderio morboso di avere notizie, più che altro pettegolezzi, del
paese.
Ognuno si fermava – non sempre però
di buon grado – per poter ragguagliare il vecchio delle voci che circolavano ad
Aquino, oppure di un fatto, più o meno eclatante, che vi fosse accaduto di
recente. E parlava, parlava, parlava, stimolato dai vari: “che altro si dice?”, “cos’altro
è successo?”, “e poi?”, “quel tale che fa?”, “e quell’altro?”… parlava come un
contrito fedele al suo confessore, finché non aveva più niente da dire.
Solo allora, salutato il Merollo,
riprendeva il cammino verso casa.
Insomma, ascoltando nell’arco della
giornata notizie, quasi sempre le stesse, dai vari passanti, succedeva che
Beppe – che mai s’allontanava dal suo casolare – alla fine fosse informato di
un fatto, accaduto ad Aquino, meglio di chi glielo aveva riferito. Succedeva
altresì che il medesimo fatto egli lo raccontasse, con dovizia di particolari –
parecchi inventati da lui – ad altri contadini i quali, non avendo né tempo né
voglia di recarsi in paese, trovavano comodo e semplice fare due passi fino al
casolare del Merollo, per ascoltare da questi le ultime notizie e i personali
commenti.
Pertanto, si poteva ben dire, in
quell’angolo della campagna aquinate, che Beppe, pur sedendo dalla mattina alla
sera, come un re sul trono, sotto le fronde ombrose della quercia secolare,
fosse sempre a conoscenza di quanto accadesse o si dicesse in paese, al punto
di “saper” più notizie, lui, di un
vero notiziario.
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